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Quattro domande sulla crisi presente | 2/4 – Come usciremo da questa crisi?
Nota della redazione: pubblichiamo il secondo di quattro articoli del filosofo spagnolo José Luis Villacañas Berlanga, Professore Ordinario dell’Università Complutense di Madrid, in cui si pone quattro domande intorno al significato, ai possibili sviluppi e ai nostri compiti di fronte alla crisi sanitaria, economica, sociale e di senso, che la pandemia di Covid 19 ha aperto.
(leggi il primo articolo: Cosa sta emergendo da questa crisi?)
Qui verificheremo le ipotesi di Luhmann riguardo la capacità di autoaffermazione dei sistemi sociali al di là della volontà degli esseri umani. Finché l’automatismo del capitalismo continuerà con la sua inerzia, la società tornerà sul suo percorso di sempre perché come dispositivo materiale non ha ancora alternative. La volontà umana ha subito un trauma. Non dobbiamo farci illusioni, però. Ci sono mille modi per tamponare il trauma e forcluirlo [i]. La volontà è più forte dell’intelligenza. In questa circostanza credo che la situazione venutasi a creare apra un’opportunità nella misura in cui non generi paure maggiori di quelli che produce il trauma. I sopravvissuti saranno sempre quelli ai quali non sarà andato così male e perciò saranno predisposti all’oblio. Per queste ragioni credo che dovremmo essere prudenti. Penso che dovremmo proporre obiettivi intelligenti che possano legarsi in maniera permanente a questa volontà, valutati in modo chiaro dal giudizio più comune possibile.
Credo sia fondamentale il concetto di “sovranità sanitaria“. Deve stare alla base del sistema produttivo ed essere connesso ad esso. Ciò significa che dobbiamo avere ospedali adatti ad una pandemia in relazione alla popolazione che devono servire, industrie di materiali sanitari adeguate a rispondere alle emergenze, personale sufficiente, secondo parametri adeguati, inquadrati in servizio attivo e di riserva. E disporre di protocolli di emergenza che possano contare sulla collaborazione della popolazione.
Credo che dobbiamo ripristinare il concetto di “sovranità alimentare“, che ad esempio in Spagna non è così percepito, dato che abbiamo un surplus alimentare. Ma la sovranità alimentare richiede di disporre di informazioni sui canali di distribuzione, lo stoccaggio e minimi di produzione in tutti i settori. Cosa succederà in Argentina? I milioni di abitanti delle villas miserias[ii] mangeranno la soia? Per questo la España vacía[iii] è così importante, così come la diversificazione delle colture e la produzione su piccola scala che non dipende dalle esportazioni e dai grandi attori dell’industria alimentare. Dobbiamo avere tutte queste informazioni a nostra disposizione per consentire un’immediata nazionalizzazione della gestione economica in caso di pandemia. Il mondo tornerà alle cose di sempre. Non ho dubbi. E avremo di nuovo pandemie. Sarà pandemico per esempio l’ambiente. Non sappiamo cosa porterà il ghiaccio artico quando rilascerà virus arcaici. Avremo bisogno anche della “sovranità abitativa”, che libererà i giovani e le famiglie senza mezzi economici da affitti impossibili e che disponga condizioni igieniche, fisiche e psichiche adeguate per questi periodi di quarantena. Non è credibile tornare all’autarchia. Ma è credibile disporre di questi frammenti di sovranità per i periodi di stato d’eccezione come quello che stiamo vivendo, che saranno numerosi. E, naturalmente, questo costerà denaro. Ma credo che lo Stato debba essere snellito da altri aspetti – l’apparato burocratico – per poter affrontare anche questi aspetti. Se non sarà così, si creeranno presto le condizioni per scenari ben peggiori. Questo è ciò che certa gente deve capire. Una democrazia capace di occuparsi delle classi popolari richiederà meno di un regime autoritario di protezione. Non possiamo cadere nella trappola del XX secolo. Quando la vigliaccheria della borghesia di fronte alle richieste popolari ha portato a regimi totalitari che alla fine sono stati per questa infinitamente più pericolosi e l’hanno portata alla rovina molto più di un semplice contributo ad uno Stato equilibrato. Cosa vogliono, che il popolo chieda un regime come quello cinese? Allora sapranno cosa è giusto.
[i] meccanismo che cancella definitivamente un avvenimento, che non rientra più nella memoria psichicaintrodotto da J. Lacan per tradurre il freudiano ted. verwerfung. ⇑
[ii] Centri di abitazioni precarie in Argentina, sinonimo di slums o favelas. ⇑
[iii] Espressione che si riferisce alle aree del paese rurali e disabitate. ⇑
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