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Lavoretti online: guida alla giungla delle inserzioni
La ricerca di un lavoro è una croce per tanti e il lockdown, bloccando i concorsi e sospendendo le nuove assunzioni, ha reso necessaria la ricerca di un lavoretto online. Ma anche quel mondo, fatto di copywriting, social media managing e video editing, non è una passeggiata. Di annunci se ne vedono tanti e che la figura richiesta sia un beta tester o un programmatore, sembra sempre che basti un click per iniziare.
A volte gli introiti promessi sono così alti da insospettire i più: proprio per questo ho deciso di provarne alcuni.
Il primo l’ho trovato tramite Instagram, quando un annuncio mi è comparso tra le storie.
L’account collegato era colmo di immagini motivazionali tratte da film o serie tv: Tony Montana, Pablo Escobar, Tyler Durden e la banda de La Casa de Papel sono simboli curiosi a cui affidarsi e non fanno certo pensare ad un guadagno lecito.
Il profilo dice di occuparsi di affiliate marketing e promette guadagni a tre cifre in due settimane. Cos’è l’affiliate marketing? Secondo Wikipedia è un servizio che consiste nel portare traffico verso un certo sito e si viene pagati in base alla quantità di azioni (come un click) che l’affiliato porta all’azienda. È una definizione vaga, dentro cui possono ricadere molte figure, come anche l’influencer.
Chi gestisce il profilo mi dice di avere vent’anni e di mantenersi grazie a questo lavoro; gli chiedo i dettagli e mi risponde in tarda nottata, proponendomi di vedere un video che mi spiegherà tutto.
Dopo aver risposto a quella pubblicità, l’algoritmo mi ha profilato come un soggetto interessato a questo settore e ora tutti gli annunci riguardano l’affiliate marketing.
Ne contatto un secondo che mostra messaggi più rassicuranti, come foto di paesaggi ed edifici illuminati; mi risponde dicendo di rappresentare un gruppo di 1800 persone: non richiedono esperienza, solo “voglia di fare” e 59.90 euro per una “piattaforma” e il corso di 80 ore.
Chiarisce subito che i guadagni non sono astronomici e anche le cifre delle commissioni mostrate nelle sue storie Instagram sono più modeste di quelle del profilo precedente, ma non trovo nessuna informazione sulla sua impresa.
Mi manda un link ad una pagina web dalla grafica un po’ rudimentale, dove un video di 23 minuti spiega tutto quello che c’è da sapere: per prima cosa, i 59.90 euro sono un costo mensile e non un investimento iniziale.
Il loro guadagno deriva dalle provvigioni per la vendita della piattaforma, BuilderAll, che promette tutti gli strumenti per l’affiliate marketing e per cominciare la propria impresa da zero; il funzionamento ricorda quello delle strutture piramidali, solo applicato ai software e non ai cosmetici o alle padelle. Il video mostra poi i canali social, ma la pagina Facebook ha circa 800 like.
Rispondo che non sono interessato e passo oltre, contattandone un terzo. Questa volta l’annuncio su cui clicco rimanda ad una ragazza che dichiara di essere svizzera, un’imprenditrice digitale e di investire in forex; mi propone di unirmi ad una riunione online su Zoom, di cui mi manderà il link il giorno dopo. È il terzo giorno e sono tempestato da pubblicità sull’affiliate marketing.
Ricevo l’invito per la video-riunione dal profilo della ragazza svizzera, mentre dal primo profilo che ho contattato arriva il link al video di cui parlava e, con mia sorpresa, è lo stesso identico del secondo profilo, ma caricato su una pagina leggermente diversa. Gli chiedo se sia lui a parlare; risponde no e che la seconda persona con cui ho parlato fa parte della stessa community.
Quindi, dalla stessa rete di persone, ho ricevuto due link diversi che mi hanno portato allo stesso video, da parte però di due profili Instagram diversi, anche se impostati in modo simile, ed entrambi hanno cercato di vendermi l’abbonamento a BuilderAll.
Mi unisco alla riunione online: siamo in sei, compresa l’host, Swiss On Top.
La riunione inizia con un ragazzo che parla dalla sua soffitta indossando una maglietta bianca e un cappello girato: l’argomento è il Forex, partendo da esempi molto base su come funzioni il mercato delle valute.
Nonostante si presenti come un’impresa a sé, parla di IMAcademy, una sorta di università online. Le slide che compaiono mostrano un tablet e uno smartphone con scritto “Accedi a più di 100 educatori fulltime. Connettiti, collabora, chiedi, impare e ottini successo”. Visti gli errori di battitura non parte bene.
Per iscriversi basta sborsare 234.95 $, poi “solo” 174.95 $ al mese; le slide sono in francese ed è curioso che il costo sia in dollari.
Il ragazzo che parla sottolinea come non sia un business piramidale: è come se mi stesse dicendo di non pensare ad un elefante e io, ovviamente, penso proprio all’elefante.
L’obiettivo sarebbe quello di istruire all’investimento, ma sotto una slide, in caratteri piccolissimi, una dicitura dice di rivolgersi al proprio consulente finanziario di fiducia prima di ogni investimento. Ma allora a cosa servirebbe il corso? Parla anche di cripto valute, bitcoin, e nomina il fondatore dell’accademia, un certo Christopher Terry.
Non conosco quell’uomo e cerco qualche informazione su di lui: su Twitter, dove ha 54 follower, rimanda al suo sito, imarketslive.com, composto da immagini stock di persone felici.
Con una ricerca inversa su una di queste immagini trovo decine di siti cloni.
Anche su Linkedn il suo profilo è scarno, porta solo la dicitura di Ceo. Su reddit e sugli articoli online dove viene nominata, IMAcademy viene definita uno schema piramidale; il che è illegale in moltissimi paesi, tra cui l’Italia, con la legge 173 del 2005.
Anche le recensioni su Terry non sono esattamente lusinghiere: “scam” è l’aggettivo che trovo più spesso collegato al suo nome, in articoli statunitensi, spagnoli e peruviani.
Trovo qualcosa sulla sua carriera: prima di fondare la sua impresa, Terry ha lavorato per Amway, un’azienda presente anche in Italia che vende prodotti cosmetici e nutrizionali col sistema del Multi level marketing, che Wikipedia definisce “una forma di vendita diretta dove solitamente i venditori vendono i prodotti direttamente ai consumatori oltre a incoraggiare e procacciare nuovi venditori in modo da venire ricompensati non solo per le vendite effettuate ma anche per quelle compiute da altri venditori da essi reclutati”.
Da quell’azienda dice di non aver guadagnato un soldo, ma di aver appreso la mentalità imprenditoriale giusta. Non è molto d’accordo la Commodity futures trading commission, che ha sanzionato la International Markets Live con una multa di 150.000 dollari per le irregolarità del suo servizio di investimenti finanziari.
Cerco informazioni sui corsi proposti da IMAcademy, ma non si trovano recensioni online e la mia interlocutrice glissa la domanda su come siano strutturati.
Il punto è che le operazioni di forex sono estremamente rischiose e il guadagno più sicuro viene dall’affiliazione di nuove persone, che a loro volta troveranno più conveniente coinvolgere altre persone: quanto conveniente? Secondo il iMarketsLive (IML) Income Disclosure Statement per l’anno 2018, un Ibo(Independent business operator) al livello più basso ha guadagnato mediamente 52 dollari in tutto l’anno. Quello del livello successivo ne ha guadagnati quasi 300, mentre il primo livello 5 milioni.
Il meccanismo di BuilderAll è simile. La piattaforma esiste, i servizi per lavorare online non sono una truffa, ma ad incuriosire è il sistema piramidale che va a crearsi sulla vendita del pacchetto più completo.
Ho provato un account gratuito e, dopo che l’assistente virtuale mi ha chiesto se fossi interessato prima all’affiliazione e poi ai vari strumenti per fare impresa, ne ho provati alcuni ed ho guardato i filmati tutorial che ne spiegavano il funzionamento; quindi il prodotto esiste, ma la piattaforma spinge comunque sul lato del reclutamento.
Le persone con cui ho parlato però non sono direttamente collegate a BuilderAll, ma fanno parte di un sistema, denominato Digital Builders dallo speaker del video, in cui il profitto deriva dalla ricerca di altri soggetti. È come se il reclutamento fosse stato appaltato e poi subappaltato.
Su Facebook, Digital Builders ha due gruppi chiusi ed una pagina pubblica, sulla cui bacheca si trovano 27 post e 12 messaggi pubblicati dagli affiliati, quasi tutti senza risposte.
Ci sono solo due recensioni, entrambe positive: la prima è dell’admin della pagina Builderallonline, che conta 141 like; la seconda è scritta da un ragazzo che nelle sue esperienze lavorative passate ha elencato Amway, la stessa dove Christopher Terry avrebbe imparato la mentalità imprenditoriale.
Sul passato del Ceo di BuilderAll, Erik Salgado, si trova ancora meno e anche il suo profilo Linkedn è debole: non quello che ci si aspetterebbe da chi vende una piattaforma per il marketing online. Sulla compagnia proprietaria della piattaforma, e-business4us, di cui Salgado è fondatore, non ci sono notizie ed ogni risultato di Google è relativo alla piattaforma e di come usarla per creare la propria impresa. L’unico neo è una lamentela su un portale d’imprese, dove un utente ha scritto nel dicembre 2019 di aver cercato di chiudere il proprio account, ma che l’azienda ha comunque provveduto a prelevare la quota dell’abbonamento mensile dal suo conto corrente.
Per entrambi, sia BuilderAll che IMAcademy, sono molti i risultati online collegati a “scam” o “truffa” nei quali gli autori dei post o dei video, dietro ad un titolo accusatorio, rimarcano invece quanto non siano truffe, bensì fonti sicure di guadagni esorbitanti, ma le spiegazioni sono sempre molto vaghe e l’enfasi è posta su frasi motivazionali, su voler cambiare vita, sull’essere padroni del proprio futuro.
Una comunicazione molto simile a quella di altre compagnie, come HerbaLife, finite sotto l’occhio della magistratura statunitense.
Queste imprese negano di essere uno schema piramidale e si definiscono tutte Mlm, ossia multi level marketing, ma il tipo di business che propongono è sempre lo stesso: compra il prodotto, che sia un corso, un infuso o un software per gestire i clienti, fa’ i tuoi affari vendendo e, se non riesci o non ti basta, trova altre persone a cui far comprare quei prodotti e riceverai provvigioni da quelli e da tutti coloro che coinvolgeranno.
Non suona così male, ma quindi dov’è il problema? Diciamo che, per poter riprendere il mio investimento iniziale, coinvolga 6 amici, che a loro volta coinvolgano altri 6 amici: io non sono il punto di partenza e non lo sono nemmeno coloro con cui ho parlato.
Supponiamo quindi che i passaggi arrivino a 13: ecco, a quel punto le persone coinvolte sarebbero più di 13 miliardi.
Questo è il motivo per cui gli schemi piramidali sono illegali, perché non sono sostenibili e riversano i costi sugli affiliati che appartengono agli ultimi passaggi e che finiscono col diventare i principali acquirenti dei prodotti stessi. La differenza con le Mlm è unicamente nella preponderanza della commissione rispetto al ricavo sulla vendita di prodotti, ma la struttura è esattamente la stessa.
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