La Fionda è anche su Telegram.
Clicca qui per entrare e rimanere aggiornato.

Lavoretti online: cambia la tua vita con un clickday


8 Lug , 2020|
| Visioni

È fine Aprile quando, fra i vari annunci di affiliate marketing[1] che infestano le mie stories di Instagram, ne compare uno sul ClickDay. La grafica annuncia la ricerca di persone veloci col computer e prospetta un guadagno facile.

Mi incuriosisco e contatto in direct il profilo collegato, chiedendo informazioni. Lascio la mia mail e il mio numero di telefono e il giorno dopo vengo ricontattato. L’operatrice che mi scrive tramite WhatsApp mi spiega che l’occorrente per lavorare comprende soltanto un computer ed una buona connessione internet per partecipare al bando Inail per le aziende. Lo scopo è quello di ottenere il maggior numero di finanziamenti a fondo perduto dall’Unione Europea, che non vengono assegnati in base ad un progetto presentato o alla maggiore necessità, ma secondo la logica del chi primo arriva meglio alloggia.

Che cosa avrebbe a che fare con me? Accettando questo incarico diventerei un cliccatore, ossia uno degli addetti all’iscrizione dei codici aziendali nel portale Inail. Il mio lavoro consisterebbe solo in questo, un’operazione di pochi secondi che mi frutterebbe 400 euro. Sembra troppo bello per essere vero, così cerco di capirci meglio. Il profilo con cui mi interfaccio si chiama ClickDay Italia ed è uno dei tanti progetti di un’azienda di Udine. La landing page del sito dedicato recita così “SEI UN’AZIENDA E HAI BISOGNO DI UN PARTNER CHE TI GESTISCA IN MANIERA DEL TUTTO AUTONOMA E PROFESSIONALE IL CLICK DAY DEL BANDO INAIL 2019?”. I campi sottostanti permettono alle aziende di iscriversi, usufruendo così di una schiera di cliccatori che si occuperà di inserire il loro codice aziendale nel portale Inail e di ottenere per loro il finanziamento.

A questo punto ho un flashback: sono in quarta superiore e la mia prof di Economia Aziendale racconta alla classe del clickday a cui ha partecipato la sua impresa: tutti i dipendenti collegati, tutti occupati soltanto ad aggiornare la pagina del portale Inail, aspettando l’ora x per inserire tutti insieme lo stesso codice, sperando che uno di loro sia abbastanza veloce da essere in graduatoria. Bisogna essere rapidissimi e inviare la domanda in meno di 6 secondi per avere una possibilità. Era un periodo in cui non tutti avevano una connessione veloce in casa ed era quindi naturale che il tutto si svolgesse nelle mura aziendali, paralizzando però le attività di tutti. Questo ha reso necessario esternalizzare l’operazione, dapprima invitando persone non dipendenti negli uffici, poi affidando a ditte esterne la ricerca del personale che si sarebbe occupato da casa di far arrivare fondi ad aziende anonime.

Il sito che mi ha ricontattato vanta il 74% di riuscita delle richieste. Il suo metodo è quello di incaricare ogni persona contattata di formare una squadra, composta dalle 3 alle 20 persone, che riceveranno gli accessi gratuiti ad una piattaforma di prova in cui esercitarsi. Secondo il sito, il tempo medio al primo allenamento col simulatore è di 8,42’’. Dopo 50 allenamenti, il tempo medio scende a 2,87’’. Naturalmente, i 400 euro mi verrebbero pagati se e solo se riuscissi a inserire un codice abbastanza velocemente da entrare in graduatoria. A conferma del mio successo dovrei poi fare uno screen della schermata. Un terno al lotto, insomma, ma per una volta non ho nulla da perdere. Per i gruppi che riescono a inserire più codici, è previsto un premio: 500 euro per il primo, 350 per il secondo e 200 per il terzo, da spartire fra i vari membri. Non solo, anche per chi si esercita molto, completando almeno 70 allenamenti, c’è un bonus di 70 euro a codice inserito.

Il sistema è ben congegnato per attrarre persone e assicurarsi il loro impegno. Dopo aver composto il mio gruppo e comunicato nominativi e email, mi viene inviato il contratto. Come capogruppo, sono l’unico ad averlo e sarei l’unico ad essere pagato: toccherà a me distribuire i premi a chi nel mio gruppo è riuscito nell’impresa.

Dal mese di maggio, io e il mio gruppo ci siamo cimentati più volte nelle esercitazioni, senza però raggiungere risultati soddisfacenti. La parte dell’inserimento del codice e del captcha è migliorabile, ma a rallentarci è il caricamento della pagina. Buona parte del tempo di inserimento dipende dalla velocità di connessione e non è qualcosa di migliorabile con l’esercizio.

Certo, nel nostro caso la cosa peggiore che possa succedere è non guadagnarci nulla, ma a livello complessivo il sistema del clickday favorisce le imprese con una maggiore velocità di connessione, con migliori strumenti e sfavorisce quelle che si trovano in zone periferiche e meno attrezzate: da qui la necessità di affidarsi ad imprese esterne come quella che mi ha contattato.

L’ammontare totale dei finanziamenti è di 251.226.450,00 € ed ogni azienda può riceverne una parte pari al 65% delle spese presentate nel progetto, per un massimo che non può superare i 130.000 €. Cifre importanti da cui possono dipendere vita e morte delle aziende, che però vengono affidate dalla pubblica amministrazione con un sistema randomizzato. Ma se le imprese che accedono al bando sono già valutate idonee, perché non ricevono tutte i fondi necessari? Semplice: i soldi non bastano. Lo scorso anno, in pochi istanti sono pervenute 16600 domande per 369.726.206 euro di incentivi, ma quelle accolte sono state 4978: meno di un terzo.

La data inizialmente scelta era il 18 giugno, ma è stato poi posticipata e l’Inail ha comunicato due giorni fa che si terrà a settembre. Nel frattempo, l’11 maggio si è tenuto un altro bando svoltosi con il ClickDay, “Impresa Sicura” di Invitalia, per un totale di 50 milioni di euro dedicati ai rimborsi delle spese sostenute in questi mesi dalle aziende per i dispositivi di protezione contro il Covid-19. In quella occasione i 3.150 ammessi sono riusciti in pochissimi secondi ad aggiudicarsi i finanziamenti, mentre i restanti 191.025 non ammessi sono rimasti a bocca asciutta. Per Impresa Sicura, Clickday Italia dichiara sul suo sito di aver fatto ottenere i contributi al 94% delle aziende clienti. A inizio giugno ne è stato indetto un altro sempre dedicato agli investimenti per la protezione dal covid-19, i cui contributi a fondo perduto arriveranno fino a 100.000 euro. Della data, però, non si sa ancora nulla.

Difficile dire se questo metodo realizzi davvero una distribuzione casuale, sembrerebbe piuttosto che avvantaggi tutti coloro dotati di infrastrutture migliori e di liquidità per assumere schiere di cliccatori che inseriscano i codici in non più di due secondi.

Dovrò trovare una connessione molto più veloce se voglio avere qualche chance.


[1] https://www.lafionda.org/2020/06/24/lavoretti-online-guida-alla-giungla-delle-inserzioni/

Di:

La Fionda è una rivista di battaglia politico-culturale che non ha alle spalle finanziatori di alcun tipo. I pensieri espressi nelle pagine del cartaceo, sul blog online e sui nostri social sono il frutto di un dibattito interno aperto, libero e autonomo. Aprendo il sito de La Fionda non sarai mai tempestato di pubblicità e pop up invasivi, a tutto beneficio dei nostri lettori. Se apprezzi il nostro lavoro e vuoi aiutarci a crescere e migliorare, sia a livello di contenuti che di iniziative, hai la possibilità di cliccare qui di seguito e offrirci un contributo. Un grazie enorme da tutta la redazione!