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90 minuti all’alba


31 Lug , 2020|
| Sport

Manca un solo verdetto per definire la griglia di chi ha vinto, di chi ha perso e di chi è “rimandato a settembre”, la terza squadra che scenderà in serie B insieme alla SPAL e al Brescia; la 37° giornata di campionato ha riaperto giochi che sembravano ormai chiusi, grazie alla voglia di giocare del Sassuolo che ne fa cinque ad un Genoa che, se non avesse quel simbolo e quella storia, sarebbe ai punti la squadra che meriterebbe la retrocessione. Il Lecce, invece, non molla ed espugnando in rimonta la Dacia Arena di Udine torna ad un punto di distanza, mettendo pressione ai grifoni rossoblù. Genoa – Verona e Lecce – Parma le ultime due sfide per che resta e per chi scende. L’ex idolo della curva genoana Juric può fare uno scherzo davvero poco comico alla sua ex squadra.

La Juventus, già campione e celebrata con l’acquisto di una Bugatti di Cristiano Ronaldo da 8 milioni d’euro alla faccia nostra, perde male a Cagliari (gol e assist a Simeone del 2000 Gagliano) e minaccia, tramite le parole alla nicotina toscana di Sarri, di mandare in campo l’under 23 contro la Roma per l’ultima partita di campionato. Troppe partite prima della Champions per mister Sarri… niente, ormai è caduto in un vortice di non ritorno tra tattiche perfettibili e dichiarazioni non proprio stile Che Guevara all’ONU.

Brescia e SPAL, sconfitte dalla Lazio con Immobile vicino al miracoloso record stagionali di gol in serie A e dal Verona che avvicina quota 50 punti (bravissimi Juric e giocatori), verranno rimpiazzate dalle già promosse Benevento e Crotone, a cui auguriamo un bentornato dal gusto meridionale nella massima serie, in attesa dei lunghissimi playoff che porteranno in A la terza squadra della cadetteria (tra l’altro bellissima ultima giornata stasera, ben 15 squadre ancora si giocano qualcosa).

Tantissimi i gol in una giornata che aveva molti obiettivi individuali nel mirino; uno strepitoso svedese di quasi 39 anni domina la scena a Marassi e, con un’altra doppietta, partecipa all’ennesima vittoria del Milan per 4 a 1 contro una Sampdoria rilassata. Vittoria che non consente ai rossoneri di raggiungere il quinto posto che la Roma ha blindato con una convincente partita all’Olimpico di Torino. 3 a 2 per i giallorossi con Dzeko sugli scudi e Pau Lopez meno. Di Berenguer il vantaggio granata, pareggio del bosniaco e raddoppio romano con una testata britannica di Smalling. Rigore di Diawara per il 3 a 1 e gol di un altro 2000, Singo, per il risultato finale.

Prima tripletta in serie A per Federico Chiesa, figlio d’arte di un giocatore fantastico, che prende la scena nel derby dell’appennino contro un Bologna davvero troppo debole dietro per avere obiettivi diversi del 12° posto, mentre la corsa al secondo posto tra resta apertissima vista la già citata vittoria della Lazio, ma anche quelle di Inter e Atalanta (contro il Napoli la prima, a Parma la seconda) mettono un po’ di pepe in un piatto altrimenti sciapo. Solidissima Inter con i gol di D’Ambrosio e Lautaro Martinez, in rimonta l’Atalanta che va sotto con il gol dell’ex Kulusewski e poi, al solito, cambia marcia e segna con Malinovskyi e Gomez.

E visto che nelle rubriche scorse ho fatto scaricare il cellulare o i pc ai lettori per le lunghe, ma spero interessanti, disquisizioni sul passato, quest’oggi centriamo subito il punto: Sassuolo – Genoa 5-0.

Abbiamo detto molto sul Sassuolo società e su De Zerbi, vedere la squadra maramaldeggiare su un Genoa impresentabile è stato interessante soprattutto per la mentalità costruita dal tecnico bresciano. Ancora due Gol di Ciccio Caputo, poi un capolavoro di Berardi e per la prima volta in serie A segnano due classe 2000 (Traorè e Raspadori). Il Genoa, troppo sereno del + 4 sul Lecce, non scende in campo ed ora deve vincere contro il Verona per la certezza della permanenza in A… altrimenti, radioline accese sul Via del Mare.

Missione compiuta per i giallorossi di Liverani che espugnano Udine e tengono viva la fiammella della speranza; dopo l’ennesimo gol subito da palla inattiva (Samir il marcatore), i leccesi alzano ritmo e verve agonistica ribaltando con l’ennesimo rigore di Mancosu e Lapadula ed andandosi a giocare tutto contro un Parma abbastanza a pancia piena e senza grossi stimoli.

L’appuntamento è per i saluti alla nostra serie A con l’ultima rubrica di questo fine settimana, mentre la traiettoria della fionda sta atterrando… vedremo se guarderà in faccia la lanterna ligure sormontata dal grifone o i barocchismi del duomo salentino tinti di giallorosso.

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