E così finì un campionato definito in ogni modo, una sequenza di partite che ci ha rifatto vedere una piccola parte di quello che è realmente il gioco più bello che esiste, che ha fatto pensare meno al mondo che ancora combatte con la pandemia (ma… dite la verità, avete visto prima i gol che gli aggiornamenti sulla situazione COVID nel mondo… non vergognatevi, o meglio si, fatelo) e che, dopo gli ultimi 90 minuti, ha annullato quel minimo di brivido per l’ultimo decreto che la serie A doveva darci.
Il Genoa anche quest’anno si salva all’ultima giornata battendo un Verona non proprio combattivo e chiudendo la questione salvezza con una doppietta di Sanabria rientrato a tempo di record dall’infortunio ma marcato dai difensori dal Verona come se ancora avesse bisogno di spazio vitale per recuperare le forze. Il 3 a 0 di Romero prima della fine della prima frazione mette il timbro di “inutile” alla partita di Lecce, che invece è giocata al 100% da tutte e due le squadre in campo.
A Lecce 7 gol di ottima fattura con un Parma che raggiunge Verona e Fiorentina a 49 punti e batte e manda ufficialmente in B un Lecce che ha riassunto una stagione in una partita; con la palla bene, senza malissimo. Sotto di 2 gol, li rimonta (da sottolineare Barak, forse il più costante giocatore del Lecce in questi mesi), ritorna sotto di 2 e poi accorcia con Lapadula. Tutto questo però non basta; ricostruire senza distruggere è l’idea che mi balena in testa, vediamo quale sarà quella della società al riguardo.
Aspettiamo l’inizio dei playoff della serie B che vedono un primo turno di alto livello: Chievo – Empoli e Cittadella – Frosinone e, paradossalmente, delle semifinali con avversari meno storiche… le vincenti andranno ad affrontare Spezia e Pordenone. Vedremo… come vedremo quali delle 2 grandi tra Perugia e Pescara sancirà il fallimento definitivo scendendo in C con Livorno, Juve Stabia e Trapani.
Il resto delle partite dell’ultima giornata sono una bella sequenza di secondi e terzi portieri che mettono in tasca il gettone stagionale, tanti giovani “buttati dentro” per l’ultima di campionato senza obiettivi, e una serie di formazioni “forzate” dall’inizio del nuovo tour de force europeo.
Il Napoli batte la Lazio in casa ma Immobile segna il bellissimo gol numero 36 vincendo classifica cannonieri e Scarpa d’Oro; quarto posto per i laziali e, dopo 13 anni, la società di Lotito può organizzare una stagione con la Champions da giocare.
La Roma batte per la prima volta la Juventus allo stadium in una partita zeppa di riserve da entrambi le parti, ma con alcuni dati incontrovertibili: la Juve arriva alla partita di Champions nella peggior maniera possibile mentre la Roma ha un giocatore che è già fortissimo, ma che potrebbe diventare qualcosa di incredibile. Nicolò Zaniolo, 21 anni, fisico da centometrista giamaicano, corsa da duecentista trinidiano, sinistro da trequartista argentino. La prossima stagione rappresenta una conferma importantissima anche in chiave nazionale.
L’Inter, che sta palesemente mollando Antonio Conte (e viceversa), batte l’Atalanta (che sembra una frase impossibile tipo l’URSS battuta dai nazisti) e si guadagna un secondo posto che ha un retrogusto di enorme rimpianto per un campionato con troppe occasioni fallite (cito solo la sconfitta in casa col Bologna perché l’ultima e la più clamorosa) e un’altalena di certezze trovate e perse troppo frequenti. E poi… Eriksen. A lui vanno date le chiavi di una squadra, non quelle del capanno degli attrezzi.
L’altra milanista, invece, arriva settima ma con una seconda parte targata Stefano Pioli tutta da applaudire. Sconfitto largo anche il Cagliari con l’ennesima grande prestazione della squadra e di un Ibra da applaudire non solo per le qualità (arcinote), ma per la voglia con cui gioca a 39 anni in una squadra che lotta per il settimo posto. Il suo gol è di quelli traccianti. Collo pieno da destra all’incrocio. Neanche lo stesso Cragno che gli aveva parato un rigore nel primo tempo ha potuto nulla, ma Mancini, sono sicuro, ci penserà 2 volte prima di escludere Cragno dai portieri convocabili per l’europeo.
Nel novero delle partite “solo per gli almanacchi” abbiamo da ricordare una bella Sassuolo – Udinese con sorprendente vittoria delle zebrette che raggiungono il Cagliari a 45 punti ed inchiodano il Sassuolo a 51, celebrando l’ottimo campionato di 2 squadre costruite in maniera diversa, che giocano in maniera diversa, che ci piacciono in maniera diversa ma che, a loro modo, meritano comunque un solido applauso per il campionato giocato. Okaka il marcatore di una partita piena di occasioni da gol.
Svanberg (lo dobbiamo rivedere assolutamente con più frequenza) e Zaza firmano il pareggio tra Bologna e Torino, società, città e tifosi che meriterebbero altri livelli di classifica e altre zone delle pagine dei quotidiani, invece, anche quest’anno, rossoblù dodicesimi e granata, come già detto, drammaticamente salvi alla penultima giornata. Ripartire con altri progetti per il Torino secondo me è necessario, il Bologna ha un Mihajlovic sempre carico, forse più lui di tutto l’ambiente che sembra un po’ accontentato.
La Fiorentina di Iachini ha sfruttato un campionato leggero per vincere diverse partite e trovare un accordo anche per la prossima stagione; ha fatto così anche a Ferrara contro una SPAL battagliera per 35 minuti, poi i giovani viola hanno accelerato vincendo 3 a 1 con gol di Duncan, Kouamè e Pulgar. Per la SPAL è già ora di capire se essere una squadra di serie A che sale e scende dalla B oppure una meteora che, dopo l’era Semplici, tornerà nella cadetteria in maniera più stabile. Il Brescia continuerà con Lopez (capitano di Cellino a Cagliari, fedelissimo del Pres) anche in B, nel frattempo si spartisce un punto con la Samp di Ranieri (anche lui confermatissimo); il solito Torregrossa in gol su rigore pareggia un gran gol di Leris. Per il mito Quagliarella rigore sbagliato e gol annullato all’ultimo secondo, conoscendo la fame del napoletano, non deve aver dormito bene.
La nostra rubrica sulla serie A si chiude sperando di aver dato alcuni spunti interessanti, divertenti e leggermente fuori dagli schemi classici del commento calcistico. La Juve campione d’Italia, Inter, Atalante e Lazio insieme a lei in Champions; Roma, Milan e Napoli in Europa League; Lecce, Brescia e SPAL in B. Il succo è questo, ma quanto ci sta dentro questi freddi numeri, in attesa del velocissimo calciomercato di quest’estate già inoltrata. Un mondo di storie che cercheremo, per quanto possibile, di continuare a raccontare anche con il cuore dalla parte di Davide e non di Golia.
Celebreremo le gesta di Cristiano Ronaldo ma anche dell’esordiente sconosciuto, le parate di Donnarumma come quelle del secondo portiere chiamato in causa per sbaglio. Insomma, la fionda come strumento di attacco e simbolo di resistenza.
A presto, serie A.
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