Modo di dire tanto sgradevole quanto calzante. Renzi fa saltare il banco esattamente come da”suo” perverso copione ed in attesa di mettere l’Italia in mano a gente del calibro di Meloni, Salvini e ciò che resta del mummificato Silvio, Mattarella va sull’alto profilo. Lacrime e sangue si è detto un decennio fa; l’ex Presidente della BCE Mario Draghi probabilmente (per chi vi scrive ancora non è ufficiale) metterà piede alle 12 del 3 febbraio come papabile nuovo Presidente del Consiglio tecnico, con la nettissima sensazione che sia quanto di più politico e meno tecnico si possa mettere in campo ora. Ogni tanto, come nella ruota della roulette lo 0 esce, è statistica. E l’Italia (lungi dalla mitizzazione di un governo giallorosè) per farsi ancora più male è campionessa intercontinentale, con pandemia, paese in ginocchio ed elezioni da programmare. Cromaticamente parlando, dal governo giallorosso beneventano prepariamoci a un periodo in cui sarà il Pordenone neroverde a farla da padrone. Potere del capitale furlàn.
Intanto la serie A ha finito il suo giro di boa, l’ultima di andata e la prima del ritorno mettono ancora Milano al centro della piazza calcistica italiana, e io con una carrellata vi voglio dire pure chi sono stati i miei TOP e i miei FLOP delle singole squadre, secondo le mie aspettative iniziali.
MILAN 46 punti: sembra essere lì lì per crollare, in lieve flessione costante, uscito dalla Coppa Italia, sconfitto violentemente dall’Atalanta a San Siro, il Milan di Pioli risorge come una fenice un po’ spennacchiata dalla pira di ceneri predisposta al Dall’Ara di Bologna, continuando a ricevere un’importante numero di rigori a favore, soffrendo, lottando, a volte aggrappandosi a un fenomeno di nome Donnarumma, ma comunque portando a casa 3 punti in 2 partite che la fanno rimanere in vetta, campione d’inverno e oltre. Ibra sbaglia un rigore di troppo (che Rebic ribatte in gol), ma gli ingranaggi sono rodati e sembrano poter provare a lottare fino alla fine.
TOP: Zlatan Ibrahimovic, talmente eccessivo in tutto da essere quasi fuori classifica; FLOP: Castillejo, impalpabile, troppo ordinato per essere un giocatore di fantasia.
INTER 44 punti: la banda di Conte sembra pronta, anzi no, anzi si, per l’aggancio e il sorpasso, ma senza capire se la scelta è quella di far stancare la preda rossonera per poi azzannarla al momento giusto oppure semplicemente quella mancanza di cattiveria per prendere la vetta e tenersela stretta. L’Inter sa essere bruttina e devastante, feroce e sconclusionata; diciamo sa essere l’Inter, se vogliamo dirla tutta. 0 a 0 a udine e 4 a 0 al Benevento con i due attaccanti entrambi in gol nelle ultime 2, passaggio in semifinale di coppa Italia (da giocare contro la Juve). Un sali e scendi che alla lunga l’Inter dovrà spiegare al campionato e ai suoi obiettivi.
TOP: Lukaku, devastante e unico nel suo genere. FLOP: Kolarov: ha perso il posto dopo mezza partita, sembra un giocatore spremuto, troppo distratto per fare il terzo di difesa, troppo stanco per spingere come ai bei tempi.
ROMA 40 punti: problemi interni a Roma? Strano eh. Fonseca e Dzeko ai ferri corti mentre i giallorossi si impegnano a complicarsi la vita contro lo Spezia, vincendo 4 a 3 all’ultimo secondo (dopo essere usciti con censure tecniche e organizzative sempre contro i liguri in coppa) e strapazzando il Verona per 3 a 1. Fatto sta che il tecnico portoghese, sempre più di là che di qua, tiene la Roma saldamente in zona Champions con il terzo miglior attacco del campionato, buon gioco visto praticamente in ogni partita vinta e la testa da far funzionare meglio contro le grandi, il grande problema finora evidenziato.
TOP: Villar: scelgo lui anche per la sorpresa di un regista dal tocco sopraffino, visione di gioco periferica e tempi da campione. FLOP: Kumbulla: finora il giovane italo -albanese ha deluso le aspettative, era il miglior prospetto della scorsa stagione in quel ruolo, sta pagando il salto di livello dimostrando lacune tecniche piuttosto grosse.
JUVENTUS 39 punti: con una gara in meno sale la Juventus di Pirlo che, almeno con le medio piccole, sembra aver trovato il modo per portare via la posta piena. Doppio 2 a 0, con Bologna e Sampdoria senza soffrire troppo e con un Federico Chiesa in una crescita esponenziale. Bene Cuadrado, sempre più leader, e Arthur che, pur non essendo un regista puro, si sta calando nella parte di un Pjanic più dinamico e meno geometrico. Ronaldo non sembra nel suo momento più luminoso, ma non faremo in tempo a dirlo prima di cominciare a rivederlo esultare a ripetizione, ne siamo certi.
TOP: Chiesa, strappi e tiri alla “papà”, ma capacità organiche, competenza tattica e coinvolgimento alla fase difensiva da TOP (appunto…) player. FLOP: Rabiot: non vediamo quell’importanza tattica che lo ha contraddistinto nel suo momento migliore; lento, tecnicamente non preciso e con inserimenti rari e non determinanti.
NAPOLI 37 punti: anche il Napoli deve recuperare una partita, ovviamente e nonostante abbia solo 2 punti in meno della Juve, naviga in acque litigiose. Gattuso e De Laurentiis sembrano vicini alla rottura, Rino non le manda a dire e contro le due gialloblu della serie A alterna una pessima e una buona prestazione. Sconfitta esterna contro il Verona e vittoria interna contro il Parma. Sono gli esterni a fare gol in questo Napoli, e la mancanza di un centravanti che spacchi la porta comincia a farsi sentire. E’ ancora in corsa su tutto, ma – come dice il suo mister – sembra che stiano quintultimi dall’ambiente circostante.
TOP: Lozano, il messicano è l’arma in più. Veloce, tecnico, pronto a giocare e fare gol, finora un’arma in più. FLOP: Meret. Non me vogliano i cultori del ruolo (più preparati anche di me nello specifico), però questo ragazzo sembra non riuscire ad elevarsi a protagonista. Ospina risulta più affidabile, lui fragile sia nella tecnica che nella personalità.
LAZIO 37 punti: bella striscia di vittorie per la Lazio, che nonostante l’eliminazione in Coppa per mano di una grande Atalanta, batte il Sassuolo in casa dopo essere andata sotto e poi dà una forte rivincita ai bergamaschi sconfiggendoli a suon di lotta, qualità dei suoi centrocampisti e ripartenze feroci, nel fortino di Bergamo. La classe operaia biancoceleste se gira a questi livelli, riesce ad esaltare ancora di più i grandi giocatori nella rosa (corta) di Inzaghi.
TOP: Luis Alberto, giocherebbe libero da compiti praticamente ovunque, ma la spagnolo ex Liverpool ha trovato in Inzaghi un uomo su cui puntare e fa la mezzala di qualità con tempi di gioco, gol e assist da campione. FLOP: Muriqi, comincia a fare qualche gol il kosovaro ma finora non è stato all’altezza del ruolo di vice o spalla di Immobile; ingessato, lento e fuori contesto.
ATALANTA 36 punti: ottavi di Champions, semifinale di Coppa Italia, spauracchio delle grandi. L’Atalanta di Gasperini schianta la capolista a San Siro e perde malissimo in casa con la Lazio; ci sta, sono piccole altalene che (soprattutto con le assenze di Gosens e Hateboer) possono far parte di un periodo; ma la capacità, ormai anche mentale, con cui gli undici neroazzurri rappresentino la paura di far fare brutta figura alle avversarie è motivo di vanto per la Dea bergamasca.
TOP: Ilicic, il suo ritorno, che premiamo anche per i noti motivi, è bellissimo per il tipo di calcio che rappresenta, di classe, morbido, terribilmente efficace. FLOP: Myranchuk, ci si aspettava di più da questo talento, ancora nelle seconde linee che entrano a risultato acquisito e mai per determinare.
SASSUOLO 31 punti: lenta ma inesorabile la caduta della squadra di De Zerbi, che ha perso molto dello smalto delle prime 10 giornate, e sta denotando una difficoltà nell’associare il palleggio e la pericolosità che il mister bresciano vorrebbe. In questo momento il possesso palla risulta lento e inutile, e la fase difensiva non aiuta nel produrre gioco e punti. Sconfitta giusta contro la Lazio, e pareggio in extremis a Cagliari con un ritorno al gol e all’esultanza di Boga.
TOP: Locatelli, almeno fino alle ultime 3 partite il migliore per distacco, forte fisicamente e tecnico, verticale e universale il giovane centrocampista dovrà ritrovare uno smalto migliore per far girare la sua squadra come ha fatto a settembre e ottobre. FLOP: Boga, fermato si dal COVID ma anche molle al rientro, l’esterno ivoriano ha troppe frecce nel suo arco per spararle così piano.
H. VERONA 30 punti: affrontare l’Hellas è un grosso problema per tutte le squadre della serie A; giochi male, con fatica, devi spesso stravolgere il tuo approccio alla gara perché ti marcano a tutto campo, corrono e ti bucano con ripartenze verticali. Poi si può perdere o vincere come è successo contro il Napoli (3 punti per i veneti) o come all’Olimpico contro la Roma (vittoria dei giallorossi). Ma una cosa è certa, Juric ha plasmato un’idea, prima ancora che una squadra e la cosa si vede in maniera palese.
TOP: Zaccagni, esterno, trequarti, stoccatore. Giocatore diventato pronto per platee importanti, Mattia Zaccagni rappresenta l’evoluzione del classico esterno a piedi invertiti. FLOP: Favilli; ora infortunato, il grosso attaccante ancora deve rendersi conto delle sue potenzialità. Prendere Kalinic (giocatore al tramonto) non è un buon segnale, significa che da Favilli ci si aspettava qualcosa di più.
SAMPDORIA 26 punti: facilmente prevedibile che Ranieri sarebbe riuscito a trovare la chiave per portare fuori dalla zona rossa la Samp: lineare come nessuna squadra in serie A, il quattroquattroduismo del tecnico romano non sbaglia quasi nessuno scontro diretto, vince a Parma e perde in casa contro la Juve, ma dà la sensazione di essere esattamente al posto giusto nel momento giusto della stagione.
TOP: Yoshida, giocatore dall’intelligenza superiore, senso tattico ed anche capacità d’impostazione, sta trovando con Colley il giusto modo di interpretare la difesa a 4 doriana. FLOP: Gabbiadini, senza gloria la vita di Manolo Gabbiadini, con sempre meno minutaggio, superato nelle rotazioni da diversi giocatori e in un momento oscuro della sua carriera, strana e mai decollata.
FIORENTINA 22 punti: altri 4 punti in cascina per una Fiorentina che non verrà ricordata negli anni come la più bella della sua storia (in proporzione alla qualità della rosa), ma che con fatica ma abbastanza chiaramente dalla torbide acque della zona retrocessione. Fondamentale la vittoria in casa contro il Crotone e un pareggio ottenuto in 9 contro 11, con un vantaggio mantenuto fino al 90’ o giù di lì. La difesa, dopo la debàcle di Napoli sembra essere tornata affidabile… il girone di ritorno dei viola dipenderà principalmente da questo.
TOP: Amrabat, l’unico che non sbaglia quasi mai la partita, approccio sempre giusto e prestazioni più che soddisfacenti. FLOP: Kouamè, poco utilizzato ma anche come conseguenza dell’impalpabilità di un calciatore dai mezzi atletici straordinari. Finora, l’ombra di sé stesso.
BENEVENTO 22 punti: rimontato dal Torino e schiantato dall’Inter, il Benevento dalla rosa esperta e da decimo – dodicesimo posto è in una fase delicata. Tanti i gol presi, poche certezze davanti con l’assenza di un bomber da serie A. Inzaghi quasi sicuramente non retrocederà, ma i giallorossi sanniti sono palesemente in calo, e il rischio di infilare una serie di sconfitte non fa mai bene al morale di un gruppo costruito per non soffrire.
TOP: Schiattarella, faro del gioco delle streghe, da quando è diventato un centrocampista centrale ha scoperto tempi di gioco e linearità invidiabile. FLOP: Lapadula, che non considero flop vero e proprio, ma semplicemente un attaccante buono per la B.
UDINESE 21 punti: De Paul + altri 10 bastano per salvarsi. La serenità di Gotti lo sa e costruisce intorno ad uno dei più forti giocatori del nostro campionato le fortune dei friulani. 4 punti d’oro tra pareggio in casa contro l’Inter e vittoria esterna a La Spezia per tornare a + 6 dalla zona pericolosa. La squadra cambia poco volto durante le partite, mantiene questo profilo di consapevolezza che aiuta i bianconeri a trovare l’ennesima stagione nella massima serie.
TOP: Musso: mettere De Paul è facile, quindi metto il terzo portiere più forte della serie A dopo Donnarumma e Sczeszny. FLOP: Deulofeu, un dribblomane che non riesce a concentrarsi sul collettivo a volte risulta quasi irritante, soprattutto se i mezzi sono quelli del catalano.
GENOA 21 punti: il risveglio di Mattia Destro, metaforicamente (o no?) schiaffeggiato da Ballardini, il felliniano comico allenatore del Genoa, sta dando una linfa raramente vista in queste stagioni dentro le casacche del grifone italiano. Altri 6 punti in cascina con 2 avversarie dirette battute; il Cagliari in casa e il Crotone fuori, sempre con Mattia Destro sugli scudi, un gioco efficace e che mette in campo posizioni corrette e qualche esperimento interessante (Radovanovic e Badelj in campo insieme è una scommessa riuscita).
TOP: Rovella, perché c’era anche prima di Ballardini come fonte di corsa, gioco e capacità di ribaltamento dell’azione con tempi e velocità importanti. FLOP: Zajc, mi piace trppo come giocatore per non inserirlo nei FLOP. Non riesce ad imporre una classe cristallina probabilmente per mancanza di “cattiveria” agonistica. Peccato.
BOLOGNA 20 punti: non erano le settimane più semplici in cui fare punti, Juventus e Milan sono corazzate diverse ma entrambe troppo grandi per una squadra che gioca, e bene, fino alla trequarti, ma fa una fatica mostruosa a tramutare in gol le sue proposte offensive. Il Bologna è ancora invischiato in una situazione complicata, il girone di ritorno dovrà essere più solido negli scontri diretti, altrimenti dovrà lottare fino alla fine.
TOP: Visto il calo di Soriano… Tomiyasu, il difensore giapponese (e sono 2) rende semplici le cose, gioca a 3, centrale e terzino a 4 e costruisce senza problemi e senza sbavature. FLOP: Barrow, troppo altalenante il gambiano. Dotato di gambe e piedi importanti, dovrà cercare di essere (motivo per cui è al Bologna) più determinante nel futuro rossoblu.
SPEZIA 18 punti: oggi i liguri sarebbero salvi, e sarebbe un miracolo. Con il gioco, con la Roma buttata fuori in coppa Italia, senza un solo attaccante con più di 5 gol fatti in serie A prima di settembre, Italiano sta costruendo qualcosa di bello e importante, ma Torino, Cagliari e Parma (anche solo per questioni economiche) possono risorgere in qualsiasi momento, quindi il girone di ritorno dello Spezia non dovrà essere allo specchio, e dovrà anche provare a vincere qualche partita sporca (stile Napoli) altrimenti il “miracolo Italiano” assomiglierà a quello che abbiamo conosciuto negli anni novanta.
TOP: Nzola, facile candidatura ma fare il centravanti titolare in serie A dopo una vita nelle serie minori e farlo bene non è da tutti. FLOP: Bartolomei, dispiace vederlo addirittura andare via il leader carismatico che ha trascinato la squadra dai gironi infernali delle scorse stagioni al paradiso della “A”. Mai coinvolto, forse non c’è stato modo né convinzione.
TORINO 15 punti: una delle 3 nobili in zona rossa mentre l’Italia ne sta uscendo. Davide Nicola è un guerriero, proprio di quegli allenatori che io non amo, ma la situazione è davvero drammatica e la sciabola che colpisce ovunque anche in maniera casuale oggi, forse, serve più del fioretto. Due pareggi nelle ultime due, Belotti salva il salvabile e sembra essere tornato anche uno Zaza voglioso di mettersi in luce. Sarà dura, il cuore “toro” servirà fino all’ultimo battito.
TOP: (ecluso Belotti) Singo, questo corridore ivoriano ha solcato la fascia destra anche nei momenti più bui. Sicuramente la nota lieta di un disastro globale. FLOP: Sirigu, non è il flop per eccellenza ma da un portiere come lui ci si aspettava qualche punto in più. Nelle partite difficili, almeno finora, è mancato.
CAGLIARI 15 punti: dopo la serie di sconfitte consecutive che hanno portato, contro ogni previsione in stile italica, al rinnovo di mister Di Francesco, il Cagliari ritorna a muovere la classifica con il pareggio contro il Sassuolo, trovato al 90’ e oltre. Il mercato di gennaio è stato importante ed ora la rosa con Nainggolan, Duncan, Rugani e gli altri già presenti non ha scusanti.
TOP: Cragno, esattamente al contrario di Sirigu, il portiere con più parate decisive in serie A è una sicurezza; plastico, efficace e dalla faccia pulita. FLOP: Simeone; ha perso il posto da titolarissimo più per colpe sue. Un attaccante è tale anche quando gioca male e timbra il suo personale cartellino. Il Cholito per fare gol deve superare sé stesso ogni volta, troppo poco.
PARMA 13 punti: D’Aversa ha una squadra costruita male, la società continua ad investire fior di quattrini su giocatori “futuribili” mentre le certezze latitano e le partite si perdono. Quel Parma fastidioso da affrontare sembra non esserci più, segna poco, difende con fatica e il solo arrivo di Bani non sembra poter aiutare una squadra che, a oggi, ha pochissime speranze di salvezza.
TOP: Gagliolo, finora l’italo svedese sembra essere l’unico che riesce a galleggiare nel Titanic gialloblu. FLOP: scelgo Karamoh in mezzo a tanti nomi da poter inserire; l’esterno non sembra avere i mezzi per certificare un talento in nuce.
CROTONE 12 punti: in fondo, con una rosa da media serie B, è a 3 punti dalla salvezza che, molto probabilmente, non raggiungerà ma che, vista la classifica spaccata in 2, ci racconta di un Crotone che deve concentrarsi sugli scontri diretti. Vincere quelli può significare lottare fino a primavera… poi se ancora ci fossero chance, il miracolo sarebbe pronto per essere servito.
TOP: Messias Jr., di articolo sulla storia incredibile di questo giocatore che compirà 30 anni a maggio ce ne sono ovunque, io mi limito a dire che senza di lui il Crotone forse avrebbe fatto 4 punti. FLOP: Luperto, uno dei pochi ad aver saggiato la serie A è risultato uno dei peggiori giocatori per rendimento di tutta la serie A, poco altro da aggiungere.
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