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Coscienza, meditazione, esistenza. Su Meditare in Occidente di Luigi Lombardi Vallauri
Luigi Lombardi Vallauri è un intellettuale nel vero senso del termine, cioè un uomo di ampia cultura capace di spaziare, nelle proprie riflessioni sull’esistente, integrando vari saperi sia scientifici che umanistici. Ciò gli consente di elaborare riflessioni e di dare spunti a chi legge i suoi testi che invitano ad andare in profondità nelle questioni trattate, spesso molto complesse da un punto di vista filosofico-spirituale. È possibile rendersi conto di ciò, solo per restare in ambito più propriamente religioso, a partire dalla lettura del suo libro forse più noto al vasto pubblico, Nera luce (Le Lettere,2011), ma anche in questo Meditare in Occidente. Corso di mistica laica (Le Lettere, 2015).
Si tratta della messa su carta di una serie di lezioni di meditazione andate in onda su Radio3 Rai tra il 2004 e il 2007. Intendo lezioni di meditazione in senso lato, perché ciò che l’autore propone non sono solo esercizi ma riflessioni più generali e inviti all’approfondimento culturale di questioni ultime, cioè questioni centrali per l’esistenza del singolo e della collettività. È una fortuna, data la qualità delle stesse, che esse siano state raccolte in un libro anche a distanza di tanti anni da quando sono andate in onda, e il fatto che circa 15 anni fa contenuti tanto impegnativi e profondi potessero essere proposti da un’emittente pubblica al vasto pubblico degli ascoltatori non può non far riflettere sulla progressiva decadenza cui sono andati incontro i nostri mezzi di informazione radiotelevisivi, e in generale i prodotti editoriali, nella qualità dei contenuti.
Il libro di Lombardi Vallauri non è però uno dei tanti manualetti e prontuari che cercano di propinare ad un pubblico occidentale tecniche di meditazione contro l’ansia e lo stress che provengono dall’altro capo del mondo e da una distanza culturale che, non di rado, ci appare siderale. Al contrario, ha il merito di calare realmente la meditazione e i suoi contenuti nel nostro contesto, tenendo presente lo stile di vita occidentale, tentando almeno di creare i presupposti interiori e di comprensione culturale effettiva per la pratica della meditazione nella nostra società, provando a declinarla in un modo che non sia avulso da una cultura tendenzialmente più razionale, concreta e scientifica rispetto a quella tradizionale del lontano Oriente.
Il tentativo è arricchito dal fatto che quanto l’autore propone al lettore non sono delle semplici tecniche (di tecniche ce ne sono veramente poche nel libro), ma un atteggiamento mentale più generale, fatto di attenzione costante sulla realtà e sulle questioni esistenziali centrali per l’uomo, utile a rinforzare in chi legge la capacità di consapevolezza (di attenzione profonda) sulla realtà e su di sé per poter esperire momenti di incontro per quanto saltuari con “l’altamente significativo” (come lo definisce l’autore), cioè con quella dimensione indicibile e mai pienamente comprensibile, ma non per questo meno emotivamente significativa, che permea la nostra esistenza. Ed è proprio la tensione ad un incontro e a una valorizzazione dell’altamente significativo, senza però far riferimento a specifici dogmi e credenze religiose, che porta l’autore a definire il percorso proposto nel libro come un corso di “mistica laica”.
Ma questo libro è anche qualcosa di più. È un testo filosofico che cerca, attraverso la condivisione delle esperienze intellettuali e delle intuizioni dell’autore, di riflettere sulle radici della vita e del mistero della coscienza umana, e sul senso che stare al mondo può assumere per ognuno, proponendo (e questo era già successo in Nera luce) una via apofatica dinnanzi ai misteri dell’esistenza, cioè una strada di contemplazione non discorsiva, non strettamente razionale, quindi potremmo dire non prettamente filosofica ma, appunto, mistica.
Vallauri ha il merito di perseguire tale intento attraverso esempi e metafore efficaci e usando un linguaggio molto chiaro, cercando sempre di rendere utili le riflessioni proposte per l’uomo occidentale (quale lui stesso rivendica di essere), riflessioni che attraversano con precisione temi universali e sempre attuali: da quelli più tipicamente metafisici dell’essere, cari ad alcune branche della filosofia e alle religioni, a quello delle emozioni (dalle più istintive alle più alte), a quello dell’arte in generale fino alla scienza e alle sue scoperte ultime. Tali riflessioni mirano ad approfondire il tema centrale del libro, quello dell’io, della coscienza umana, del suo rapporto con la realtà e con l’essere in senso ampio.
Il libro di Vallauri è certamente un testo filosofico, che non ha però come fine la speculazione in sé bensì l’aspirazione alla crescita interiore di chi è nato e vive in Occidente. Quindi un testo etico e pratico nell’intento, che può costituire un banco di prova prezioso per chiunque voglia misurarsi oggi con le questioni più alte prendendo le distanze dal chiacchiericcio e dalla sovrabbondanza di banalità che oggi tutti i media, l’arte e spesso il mondo stesso della cultura tendono a propinarci.
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