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Il nemico della democrazia


4 Nov , 2022|
| 2022 | Sassi nello stagno

Da più parti si levano voci allarmate per lo stato di salute della nostra democrazia costituzionale.

Bisogna a questo punto capire da dove provengono e quali siano oggi i nemici più pericolosi della democrazia.

Guardando le principali trasmissioni televisive, si ritornava sul fatto che il pericolo per la nostra Costituzione sarebbe il fascismo.

Che la nostra Costituzione sia nata dalle ceneri e in contrapposizione al Ventennio è sicuro, e non c’è molto da dire su questo.

Ho come l’impressione però che questi scrittori molto affascinanti e questi presentatori molto profondi, con uno sguardo sempre molto penetrante, non conoscano il resto della costituzione, ma solo la XII disposizione transitoria e finale.

Bene, proviamo a rinfrescargli rapidamente la memoria.

Art. 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.”

Art 35: “La Repubblica tutela il lavoro”

Art. 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”

Art. 41: “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”

Art. 47: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.”

Il punto è questo: negli ultimi cinquant’anni abbiamo vissuto una trasformazione costituzionale implicita, che ha deformato il nostro sistema rendendolo sottomesso a quello che Pio XI chiamava “l’imperialismo internazionale del denaro”.

Questo imperialismo, una oscura tecnocrazia, per usare i termini di Francesco, ha sottomesso gli Stati e soggiogato la democrazia, rendendola un mezzo per intensificare il dominio sotto l’apparenza di un regime “giusto”. Democrazia è oggi infatti una parola del tutto vuota, utile solo per legittimare il neototalitarismo.

La liberalizzazione dei movimenti dei capitali e la perdita della sovranità economica dei paesi (e in Europa il discorso è ancora più grave) ha reso del tutto inutile e superfluo l’art. 1 della nostra costituzione (“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”) e ha reso inapplicabile il seconda comma dell’art. 3: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Ha cioè disapplicato le norme fondamentali della Costituzione, e il loro potere visionario di trasformazione della civiltà.

Gli accordi internazionali, fondati sul Washington Consensus, sono in contrapposizione profonda col senso della democrazia moderna, infatti la Costituzione consente “limitazioni di sovranità”, ma solo quelle “necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.” (art. 11)

Il nuovo sistema finanziario è l’opposto della pace e della giustizia, è il dominio dei pochi a discapito dei molti, appoggiato dai media e dalla politica, influenzata da lobby che muovono fondi che un partito non si può permettere neanche in 30 anni.

Ecco, carissimi “uomini di cultura”, “scrittori”, “romanzieri”, “filosofi”, se quando parlate di pericolo democratico prima non ci dite tutto questo, ma vi limitate a criticare il folkore, non siete antifascisti, ma siete i collaboratori di un nuovo fascismo, come lo chiamava Pasolini, più nascosto, più pulito, più progressista, ma infinitamente più pericoloso.

Ecco, sappiate che anche se avete molto successo, rimanete dei mediocri; ma questo, in fondo, lo sapete anche voi.

Di:

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