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Comunicato della redazione in merito all’articolo di Open del 4 agosto


7 Ago , 2023|
| 2023 | Sassi nello stagno

Nostro malgrado, La Fionda è finita all’interno di una “inchiesta” del giornale Open firmata dal “fact checker” David Puente, il quale insinua l’esistenza di “uno stretto legame” tra le redazioni di Ultimenotizie e de La Fionda. Questo rapporto rimanderebbe, questo ci pare implicitamente suggerisca il testo, alla presenza di una rete di disinformazione finanziata di nascosto da chissà quale forza ostile.

Il primo punto da cui l’irreprensibile “fact checker” (per i poco avvezzi: il “fact checker” è un giornalista che si autoproclama “certificatore” della bontà di informazioni e articoli scritti da altri) parte per denunciare il tanto scandaloso accostamento sono alcuni articoli del nostro Giulio Di Donato ospitati e rilanciati sul sito di Ultimenotizie.

Ebbene: che piaccia o meno al signor Puente, che si abbia o meno il suo prezioso consenso, i nostri autori sono assolutamente liberi di scrivere per chi vogliono. D’altra parte non possiamo permetterci di pretendere alcuna esclusiva.

Il secondo indizio che costituirebbe la prova dell’esistenza di una temibile (e ricca) rete di disinformazione sarebbe questo: l’account Twitter di Ultimenotizie ha citato La Fionda in un suo tweet.

Bene: se bastasse questo per provare un legame professionale, ciò significherebbe, date le numerosissime occasioni in cui i nostri post vengono ripresi e rilanciati, che esistono migliaia di persone incaricate di lavorare per la rivista. Purtroppo per noi e per la tenuta della ricostruzione di Puente le cose non stanno così.

Avremmo volentieri evitato di partecipare a polemicucce di questo tipo, ma ci siamo sentiti in dovere di rispondere per tutelare l’onorabilità della nostra rivista e delle centinaia di persone che contribuiscono alla riuscita della nostra iniziativa. Iniziativa che non retrocederà di fronte alle insinuazioni di giornalisti e testate di ben altra forza economica e mediatica.

Chi scrive per La Fionda (la quale, diversamente da ciò che sostiene il “fact checker”, non è un “sito”, ma una rivista regolarmente registrata con tanto di semestrale cartaceo di approfondimento) lo fa esclusivamente per passione, per tenere aperto uno spazio libero e plurale di discussione, non certo per difendere gli interessi dei nuovi padroni del discorso.

Insomma, non ci sono, dietro La Fionda, uomini facoltosi e ben “inseriti” né finanziatori occulti impegnati in una campagna di disinformazione, ma solo il lavoro volontario e appassionato di studiosi e attivisti che intendono promuovere una cultura politica nuova e un’informazione critica di qualità, orientata sulla base di precise finalità politico-culturali. Per noi parlano la forza degli argomenti e il prestigio degli autori coinvolti, di cui il “fact checker” avrebbe senz’altro più contezza se, anziché fondare la sua “inchiesta” sulla rapida scorsa di qualche tweet, avesse compiuto lo sforzo di volontà di leggere alcuni dei contributi che offriamo quotidianamente. Alcuni, anche pochi, anche se sappiamo che i nostri testi possono suscitare scandalo nei nuovi “paladini della verità”. Lo sforzo sarebbe tuttavia valso a fornire ai lettori di Open un'”inchiesta” decisamente più solida e credibile.

Concludendo, suggeriamo al “fact checker” Puente di avere più rispetto del lavoro altrui e, nel frattempo, tra un’inchiesta e l’altra, di imparare l’utilizzo del congiuntivo.

Comunicato della redazione in merito all'articolo di Open del 4 agosto
Di:

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