La Fionda è anche su Telegram.
Clicca qui per entrare e rimanere aggiornato.

«Questa sarà l’ultima»: la marcia in ricordo del Sindaco Pescatore ad Acciaroli


5 Set , 2023|
| 2023 | Visioni

«Sarà l’ultima marcia che faremo ad Acciaroli, perché gli assassini di Angelo saranno assicurati alla Giustizia, questo avverrà domani o fra 364 giorni, ma avverrà», ha affermato Dario Vassallo, fratello del Sindaco Pescatore, durante l’ormai consueta marcia che si tiene ogni anno ad Acciaroli in onore del fratello. Quest’anno l’importante evento è stato impreziosito dal maestro Fernando Alfonso Mangone, artista di fama internazionale, che ha donato alla Fondazione Vassallo l’opera Sia Luce, per omaggiarla al meglio per il coraggio e l’impegno sociale profusi in questi anni di lotta.  

Il corteo parte dalle vie di Acciaroli per giungere poi al sito dove si è consumato l’efferato omicidio. Ben nove colpi di pistola scaricati sul sindaco, il 5 settembre 2010. Sono passati tredici anni. Un omicidio rabbioso, probabilmente ad opera di qualcuno che si sentiva ben tutelato nel commetterlo. Finora nessun colpevole, ma la Commissione Antimafia ha accertato la presenza dei reati di favoreggiamento, depistaggio e falsa testimonianza.

Tra le tante persone giunte da tutta Italia a commemorare il Sindaco Pescatore colpisce però l’assenza di quasi tutti gli amministratori locali. Anche questa sembra essere diventata una consuetudine. L’assassinio di un uomo dello Stato definito su Le Monde un “profeta”, per il suo operato politico che metteva insieme la bellezza, la salvaguardia dell’ambiente e un’idea di progresso molto lontana dal corrente riduzionismo economicistico, farebbe pensare ad una spontanea conciliazione intorno al suo ricordo o addirittura ad un sano contendersi l’enorme eredità che ha lasciato[1]. Invece, balza agli occhi l’assenza di importanti cariche politiche del territorio, quasi a certificare che la politica vigente segua tutt’altra strada.

La relazione dell’attività svolta dalla Commissione Parlamentare Antimafia che si occupa del caso Vassallo mette nero su bianco l’isolamento politico del Sindaco Pescatore nel suo territorio, soprattutto nel suo ultimo periodo, quando si è trovato a fronteggiare da solo lo spaccio di droga nel porto di Acciaroli. ‹‹In questa battaglia Angelo Vassallo era rimasto sostanzialmente solo: in più occasioni, aveva lamentato la grave situazione che attanagliava il porto di Acciaroli, anche con i Carabinieri e […] aveva a mo­strato il suo rammarico per il fatto di dovere intervenire per far fronte ad ogni situazione che riguardava il paese: “In questo Paese troppe cose non funzionano, un sindaco è costretto a occuparsi di tutto. Anche di tenere lontani gli spacciatori”››[2]. Tuttavia, questa solitudine politica aveva cause più antiche. Stando sempre al rapporto della Commissione, si comprendono le avversità che il Sindaco Pescatore ha dovuto affrontare a causa della sua ostilità contro ‹‹i potenti del cemento››. Al fine di salvaguardare l’ambiente, Vassallo si era schierato contro l’imperante speculazione edilizia, la quale fruttava agli interessati giri di affari di milioni di euro, rendendo Pollica ‹‹un unicum in quel contesto territoriale››[3].

L’ostilità all’illegalità è stato un asse portante dell’operato di Vassallo: il processo “Strade fantasma” sorge proprio dalle ripetute denunce, ben sette, del Sindaco Pescatore. Si tratta di una strada mai realizzata tra Pollica e Casal Velino, ma pagata dai contribuenti. Dopo la scomparsa di Vassallo, però, le indagini sono proseguite e si sono scoperte oltre una dozzina di altre strade fantasma, dando luogo al processo “Due Torri bis”[4]. La semplice elencazione di questi fatti permette di dedurre la caratura del Sindaco Pescatore, saldo nei propri principi morali e politici, ma sicuramente inviso a buona parte della classe politica del territorio.

Il giornalista Vincenzo Iurillo ha dichiarato durante la presentazione in Parlamento della relazione della Commissione Antimafia il 28 marzo di quest’anno: ‹‹Angelo Vassallo, qualche giorno prima dell’omicidio, aveva riferito ad un consigliere comunale di un paese vicino, Lustra, che era molto preoccupato e che non si sarebbe fermato nemmeno davanti a suo figlio, ma che cambiava ogni sera tragitto per tornare a casa, perché aveva scoperto delle cose che lo avevano preoccupato molto››[5]. L’obiettivo di Vassallo era, dunque, quello di ripulire il Cilento dalla criminalità e da una gestione neofeudale del potere politico: quanto basta, insomma, per procacciarsi l’odio di molte persone. Vassallo ne era ben consapevole e, per sua stessa ammissione, cambiava spesso tragitto per rincasare. Sorgono, pertanto, tante domande: oltre ai responsabili morali dell’uccisione di Angelo, che la magistratura dovrà accertare, ci sono evidentemente delle responsabilità politiche. Come mai un sindaco, il quale stava combattendo una battaglia contro il malaffare, non è stato sostenuto dalla propria parte politica? Come mai è stato abbandonato? Da tempo, Dario Vassallo preme per “un’indagine politica” all’interno del Partito Democratico per appurare le responsabilità politiche sull’uccisione del fratello, che ne era un importante esponente. Ha scritto ai vari segretari che si sono alternati in questi anni: Zingaretti, Letta, Renzi e ora Schlein. Da costoro nessuna azione concreta è stata intrapresa.

Riflettendo su tutti questi anni di indagini, Dario Vassallo è convinto che sussista in Cilento «un sistema di potere molto sofisticato, che vive al margine tra la legalità e l’illegalità»[6]. Sarebbe stato questo sistema ad uccidere il Sindaco Pescatore.

Ad aggravare il quadro si aggiunge un generale clima di omertà intorno alla vicenda. Stando sempre a quanto ha riferito ufficialmente Vincenzo Iurillo in Parlamento, a 150 metri dal luogo dell’omicidio quella sera stavano giocando a calcetto dieci ragazzi. Pare che nessuno abbia sentito alcuno dei nove spari. In una casa a soli 50 metri, invece, stava trascorrendo un periodo di vacanza un maresciallo dei carabinieri. Nessuno ha di nuovo sentito niente, come mai?

Si spera che coloro che sanno qualcosa finalmente parlino e che davvero questa marcia possa essere l’ultima.


[1] A. Faure, Angelo Vassallo. Un prophetè assassiné, Le Monde, 17 settembre 2010. Disponibile al seguente indirizzo: https://www.lemonde.fr/idees/article/2010/09/17/angelo-vassallo-un-prophete-assassine_1412673_3232.html

[2], Cfr: AA. VV., Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. L’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, Doc. XXIII/37, Sez. XVII, p. 11. Disponibile al seguente indirizzo: https://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/file/Doc23_n37_sez_XVII.pdf

[3] Ivi, p.6.

[4] D. Vassallo – V. Iurillo, La verità negata, PaperFirst, Roma 2020, pp. 149-158.

[5] Cfr: https://webtv.camera.it/evento/22077

[6] Cfr. G. Peduto, Angelo Vassallo: il sindaco pescatore, Gli Asini Rivista, 5 novembre 2021. Disponibile al seguente indirizzo: https://gliasinirivista.org/angelo-vassallo-il-sindaco-pescatore/

Di:

La Fionda è una rivista di battaglia politico-culturale che non ha alle spalle finanziatori di alcun tipo. I pensieri espressi nelle pagine del cartaceo, sul blog online e sui nostri social sono il frutto di un dibattito interno aperto, libero e autonomo. Aprendo il sito de La Fionda non sarai mai tempestato di pubblicità e pop up invasivi, a tutto beneficio dei nostri lettori. Se apprezzi il nostro lavoro e vuoi aiutarci a crescere e migliorare, sia a livello di contenuti che di iniziative, hai la possibilità di cliccare qui di seguito e offrirci un contributo. Un grazie enorme da tutta la redazione!