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Olimpiadi di Parigi 2024: l’Urss non esiste più, ma sportivamente è ancora tra noi


13 Ago , 2024|
| 2024 | Visioni

Le Olimpiadi di Parigi 2024 si sono concluse e sicuramente verranno ricordate per le molte polemiche legate a eventi e scelte discutibili di come far svolgere gare di determinate discipline. La capitale francese, che ha ospitato i Giochi Olimpici per la terza volta nella sua storia, nonostante tutto, è stata il palcoscenico di imprese straordinarie, nuove stelle dello sport e record mondiali che resteranno impressi nella memoria collettiva. Per la seconda edizione consecutiva la Russia non ha partecipato ai giochi olimpici: nel 2020 squalifica per doping e in quelle di oggi a causa del conflitto bellico in Ucraina, quindi il CIO ha deciso di escludere la Russia dai principali eventi sportivi internazionali, comprese le Olimpiadi, come parte della risposta globale contro la guerra. Sostanzialmente la non partecipazione della Russia ai Giochi di Parigi del 2024 è il risultato di una combinazione di tensioni geopolitiche e di una storia recente di scandali legati al doping, che hanno portato a una severa reazione della comunità internazionale. Nonostante l’assenza della Russia, l’Europa orientale ha visto la partecipazione di numerosi paesi che facevano parte dell’ex blocco sovietico. Questi stati, pur avendo affrontato notevoli cambiamenti politici ed economici, sono riusciti a mantenere un’eccezionale presenza alle Olimpiadi, confermando ancora una volta la loro forza e tradizione in molte discipline sportive. Il medagliere delle Olimpiadi di Parigi ha visto una presenza marcata di atleti provenienti da queste nazioni, capaci di distinguersi in discipline tradizionalmente forti come la boxe, il judo, la lotta libera, sollevamento pesi e l’atletica leggera. Ma il loro successo non si è limitato ai campi dove già dominano: questi stati hanno saputo innovare, ampliando la loro presenza in nuove discipline e consolidando il loro ruolo di protagonisti sulla scena olimpica globale. Sommando le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, si ottiene un totale che va ben oltre le quaranta unità. Le brillanti performance degli ex paesi del blocco sovietico alle recenti Olimpiadi di Parigi 2024 rappresentano l’apice di un’eredità sportiva sedimentata nel corso di decenni. Tale successo, lungi dall’essere casuale, è il frutto di una complessa interazione di fattori storici, culturali e strutturali che hanno profondamente segnato il tessuto sociale e sportivo di queste nazioni. Cerchiamo di andare per gradi per capire come sia possibile tutto questo:

  • Eredità del Sistema Sovietico. Durante l’epoca sovietica, lo sport era una componente fondamentale della propaganda di Stato. Il sistema sportivo era altamente centralizzato e ben finanziato, con programmi di allenamento d’élite e scuole specializzate che iniziavano a coltivare talenti fin dalla giovane età. Questo ha creato una tradizione sportiva molto forte, che si è mantenuta anche dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. La dissoluzione dell’Unione Sovietica ha segnato una svolta epocale, ma l’eredità sportiva sovietica non si è estinta. Anzi, in molti paesi ex-sovietici lo sport continua a essere un pilastro dell’identità nazionale e un potente strumento di mobilitazione sociale.
  • Infrastrutture e Conoscenze Tecniche. L’eredità infrastrutturale e tecnico-scientifica del periodo sovietico continua a permeare profondamente i sistemi sportivi degli ex paesi del blocco. Le imponenti strutture sportive edificate durante l’era sovietica, sebbene talvolta necessitassero di ammodernamenti, hanno costituito una solida base per lo sviluppo di programmi di allenamento di alto livello. Il know-how tecnico-scientifico accumulato in quegli anni, basato su un approccio rigoroso e sistematico, è stato trasmesso di generazione in generazione di allenatori, adattandosi alle evoluzioni delle scienze dello sport e alle nuove tecnologie. Questa continuità ha permesso di mantenere un elevato standard qualitativo nella preparazione degli atleti, contribuendo in modo significativo ai successi ottenuti a livello internazionale.
  • Cultura sportiva: L’eredità sovietica ha lasciato un segno profondo nella cultura sportiva di queste nazioni, dove lo sport è stato a lungo considerato uno strumento di propaganda e di mobilità sociale. Questa visione ha contribuito a creare un ambiente fertile per la nascita di talenti e ha incentivato le istituzioni a investire massicciamente nello sport giovanile.
  • Investimenti mirati. Un elemento chiave nel persistente successo sportivo di questi paesi è rappresentato da una scelta strategica e lungimirante: investire costantemente nello sport. Grazie a un sapiente mix di risorse pubbliche e private, queste nazioni hanno continuato a finanziare e promuovere le discipline in cui tradizionalmente eccellevano. La boxe, il sollevamento pesi, la lotta e l’atletica sono rimaste al centro dell’attenzione, mantenendo così viva una tradizione sportiva di grande prestigio. Questa continuità ha permesso di coltivare talenti, affinare tecniche e migliorare le infrastrutture sportive, assicurando una preparazione di altissimo livello agli atleti. In tal modo, si è mantenuta una sorta di “memoria muscolare” collettiva, tramandando di generazione in generazione le conoscenze e l’esperienza necessarie per primeggiare sulla scena internazionale.
  • Collaborazioni internazionali. Un elemento fondamentale di questo successo è stata l’apertura a collaborazioni internazionali. Molti di questi paesi hanno invitato allenatori stranieri, adottato nuove metodologie di allenamento e partecipato a scambi culturali con atleti di altre nazioni. Questa apertura ha permesso loro di arricchire il proprio bagaglio tecnico e tattico, restando sempre al passo con le ultime innovazioni nel mondo dello sport però mantenendo il loro assetto base intatto.

In conclusione, l’eredità sportiva dell’Unione Sovietica è viva e vegeta. Gli ex paesi del blocco sovietico hanno dimostrato di saper trasformare una sfida in un’opportunità, costruendo un futuro sportivo sempre più luminoso. Le brillanti performance degli ex paesi del blocco sovietico alle Olimpiadi di Parigi 2024 sono la testimonianza di un’eredità sportiva che affonda le radici in un passato glorioso. La risposta risiede in un mix unico di fattori storici, culturali e strategici. L’Unione Sovietica aveva costruito un imponente sistema sportivo, basato su una pianificazione centralizzata, l’individuazione precoce dei talenti e un accesso massiccio alle strutture sportive. Questo modello, pur con le sue criticità, ha forgiato generazioni di campioni. Possiamo dire che l’Urss politicamente non esiste più, ma sportivamente è ancora tra noi.

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